Il chimico che salvò il mondo

La storia di Fritz Haber, scienziato tedesco padre della sintesi industriale dell’ammoniaca.

La crescita esponenziale della popolazione mondiale alla quale stiamo assistendo (da 1,6 miliardi a inizio XX secolo ai quasi 8 miliardi attuali) non sarebbe mai avvenuta se nel 1907 il chimico tedesco Fritz Haber non fosse riuscito nella più importante impresa scientifica del secolo scorso: estrarre azoto dall’aria. Questo processo è fondamentale perché l’azoto è l’elemento più utilizzato dalle piante per crescere e all’inizio del XX secolo si presentò un enorme problema di scarsità di fertilizzanti, di cui l’azoto è la componente maggioritaria. Il guaio era così grosso che, a causa della loro grande necessità, si riesumarono milioni di scheletri di esseri umani e animali sepolti in tutta l’Europa continentale, così da poterne tritare le ossa per produrre fertilizzanti. Ormai, però, tutte le riserve erano state svuotate e c’era bisogno di un’idea innovativa.

Ed è qui che entrò in gioco Haber. Si stima che circa la metà degli atomi di azoto presenti nel nostro corpo sia stato creato in modo artificiale e che più della metà della popolazione mondiale dipenda dagli alimenti coltivati grazie all’invenzione del chimico. Dobbiamo ricordarci, infatti, che se anche (erroneamente) dovessimo limitare i vegetali nella nostra dieta a favore della carne, tutti gli animali che mangiamo si nutrono principalmente di alimenti di origine vegetale, quindi fare in modo che i vegetali crescano e prosperino è fondamentale anche per i più carnivori di noi.

Il processo di estrazione ideato dal tedesco consiste nella sintesi industriale di ammoniaca (NH3) utilizzando come reagenti azoto e idrogeno in presenza di un atomo di ferro come catalizzatore della reazione. Il perfezionamento di questo sistema fu messo a punto da Carl Bosch (allora ingegnere dell’industria chimica BASF) e infatti questo processo prende il nome di “Processo Haber-Bosch”. Nonostante l’importanza dell’invenzione per il genere umano, il suo fine immediato non fu aumentare la capacità di produzione agricola e quindi evitare che la gente morisse di fame, ma fornire alla Germania il materiale necessario per la produzione di polvere da sparo ed esplosivi per la Prima guerra mondiale.

In seguito, tra i due conflitti mondiali, Haber si occupò alacremente della produzione di numerose nuove sostanze chimiche, tra cui una che, combinata col cianuro, dava origine a un gas pesticida così letale che fu ribattezzato Zyklon, “ciclone”. Questa sostanza venne utilizzata profusamente per sterminare numerose colonie di pulci, scarafaggi e cimici che infestavano le caserme degli eserciti e le riserve di farina del Paese. Ancora una volta Haber salvò la Germania dalla piaga della fame. Come facilmente intuibile lo Zyklon non è stato impiegato solamente per epurare dagli insetti, ma è un gas tristemente noto per essere stato utilizzato nella Seconda guerra mondiale nelle camere a gas.

L’intera famiglia di Haber venne sterminata in questo modo in un campo di concentramento, ma il chimico tedesco non seppe mai che la sua invenzione venne sfruttata a tale scopo perché egli morì a Basilea nel 1934 per un attacco di cuore.

Gli studi di questo incredibile scienziato hanno creato strascichi di vita e di morte come nessun altro essere umano. La sua mente ha partorito idee senza le quali non ci sarebbe stata la realtà come la conosciamo oggi, nel bene e nel male. Non so nemmeno se abbia senso essere grati a Fritz Haber per il progresso che ha portato all’umanità, considerato che le vite umane non possono essere poste in questo modo sul piatto della bilancia. Non possiamo paragonare le vite stroncate dalla crudeltà della guerra con quelle salvate dalla sua invenzione: è un paragone crudele e insensato.

In questa storia ci leggo solo che le nostre idee hanno il potere di cambiare il mondo, anche se a volte non ce ne rendiamo conto.


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