Giardino Botanico La Pica: ragnatela verde della Bassa Modenese

“Chi si consegna alla natura non ha bisogno dell’inconoscibile, del soprannaturale, per poter provar rispetto; c’è soltanto un miracolo per lui, ed è che tutto su questa terra, incluse le massime fioriture della vita, si sia semplicemente formato senza miracoli nel senso convenzionale della parola.”
Kondrad Lorenz


Il percorso di Piazza del Mercato attraverso le realtà associative del territorio non si ferma, ma anzi continua a regalarci viaggi sempre più particolari e curiosi. L’articolo di oggi, non a caso, è forse adatto ai più curiosi e per questo ho deciso di aprirlo in un modo diverso dal solito, con una domanda: Lo sapevi che, tra Mirandola e San felice, c’è un piccolo polmone verde a forma di ragnatela e composta da più di 1500 specie tra alberi e piante erbacee?
Si tratta del Giardino Botanico La Pica che, ubicato nell’omonima località, nasce nel 2006 da un progetto indipendente di alcune persone del posto. Tra queste c’è Giorgio Cavazza che ci racconta: «Quello che vedete oggi, quattordici anni fa quando siamo partiti era solo un piccolo campo a monocoltura di Soia. Tutto è nato da un nostro progetto indipendente che poi è diventato associazione, dapprima ONLUS e successivamente ODV, per cercare di coinvolgere più persone possibili e condividere con loro la nostra passione». Durante l’incontro siamo in diversi, in tre per piazza del mercato e cinque membri del Giardino tra cui Michael, 17 anni, il più giovane all’interno dell’associazione. Parlando con Giorgio, gli riveliamo il nostro desiderio (che tra poco riusciremo a realizzare) di diventare anche noi un’associazione; mentre andiamo sul discorso, lui è molto franco: «Il vostro obiettivo mi piace molto ed è molto simile al nostro cioè quello di “dare qualcosa” alle persone, però mi raccomando non scoraggiatevi mai! Quando siamo partiti noi, la gente ci rideva in faccia, abbiamo preso tante parolacce e in pochissimi credevano nel progetto. In pochi riuscivano a vedere oltre alle piccole piantine che avevamo accuratamente messo a terra. Ricordo ancora quando inaugurammo l’associazione: vennero alcune autorità e molte di queste trattennero a stento le risate; quello che gli si parava davanti era un piccolo campo con degli alberi poco più alti di 20 cm. Ad oggi invece abbiamo uno dei parchi botanici più belli della regione e tra i più particolari di tutto lo stato in quanto caratterizzato da una biodiversità unica nel suo genere, spesso però viene ancora dato troppo per scontato».

Entrando nel dettaglio, Giorgio ci racconta la vita all’interno dell’associazione: «Ad oggi abbiamo circa 800 specie arboree e 1000 tra erbacee e cactacee; queste compongono una ragnatela verde di 21.000 mq suddivisa in 81 aiuole a cui vanno aggiunte la zona in libera evoluzione, le aiuole a bosco, i tre laghetti e le due serre, una calda e una fredda. Il tutto è gestito dal nostro responsabile scientifico Adriano Cazzuoli. Dal punto di vista pratico, invece, stiamo cercando di allargarci sempre di più attraverso corsi ed eventi di diverso tipo: il nostro primo obiettivo era quello di sostenere principalmente eventi a tema scientifico, ma ci stiamo allargando sempre di più ad altri campi, specialmente quelli culturali come la musica e il teatro, al fine di coinvolgere sempre più persone. Inoltre partecipiamo, attraverso diverse collaborazioni, a numerosi progetti come quello del FAI (Fondo Ambiente Italiano) per la tutela, la salvaguardia e valorizzazione del patrimonio artistico e naturale; “Foreste per Sempre”, asso azione nazionale per la tutela delle foreste e della biodiversità; e al progetto “Impatto Zero” che, in maniera piuttosto originale, si pone come obiettivo quello di “reintegrare” i consumi energetici di diverso tipo. A questo progetto, per esempio partecipò lo stesso Vasco Rossi che donò parte degli incassi del concerto di Modena Park al fine di “compensare” l’inquinamento prodotto».

Insomma, dopo quasi un’ora di chiacchierata, quello che emerge dal Giardino La Pica è il desiderio di continuare a crescere e a farsi conoscere per poter coinvolgere sempre più persone, di tutte le età, e trasmettere loro qualche emozione nuova che solo la natura può dare. Anche Giorgio, esempio da seguire per noi giovani per la sua voglia di fare e la sua determinazione davanti alle mille difficoltà, ci tiene a dirci che: «Abbiamo bisogno di giovani che, come state cercando di fare voi, si impegnino per la nostra comunità e non abbiano paura di scavalcare gli ostacoli. Siamo sempre alla ricerca di ragazzi e ragazze che abbiano voglia di impegnarsi per l’ambiente, per realizzare nuovi progetti di qualificazione naturalistico ambientale del territorio La nostra società, come la nostra associazione, ha tanto bisogno di ragazzi giovani che diano nuova linfa e ci aiutino a incamminarci verso il futuro».


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