ASD Rivara, etica e sport di prima categoria

Intervista a Fabio Diegoli dell’ASD Rivara.

Prosegue la rubrica di Piazza del Mercato che punta a far conoscere il mondo delle associazioni Sanfeliciane. Questa volta facciamo tappa a Rivara per farci raccontare da Fabio Diegoli, la realtà sportiva dell’ASD Rivara, di cui è dirigente dalla nascita della società.

Fabio, come è nata l’ASD Rivara e qual è la sua storia?

La ASD RIVARA nasce nel 1975, da un gruppo di amici poco più che ventenni che giocavano nel campetto parrocchiale di Rivara. Per cinque stagioni, con una squadra poco più che amatoriale, si disputò la terza categoria, a cui seguì una momentanea sospensione dell’attività per sostenere quella dei piccoli, avviata nel 1978. Certo, allora non si parlava di “scuola calcio” in quanto erano quasi tutti bambini di Rivara, di altre frazioni e di ragazzi non selezionati dalle società limitrofe.

Non c’erano borsoni, genitori o nonni che le portassero, le tute, completi o accessori, ma solo tanta passione e voglia di passare del tempo insieme, con la divisa da gioco che era da considerarsi un vero e proprio lusso. Le difficoltà erano molte, partendo dal fatto che il campo sportivo di Rivara fu inaugurato diversi anni dopo (1987) per cui negli anni precedenti si peregrinava tra i campi vicini con uno dei mister storici: Franco Vincenzi, che dirigeva gli allenamenti dei bimbi.

La competizione con società più blasonate era tosta, ma dopo le prime, naturali, difficoltà iniziali, i nostri piccoli con il tempo si sono forgiati fino a fare lo smacco, vincendo un girone del campionato giovanissimi nella stagione 1984-1985. Con il passare degli anni, riuscimmo a strutturare sempre più squadre grazie anche ad uno dei punti di forza della nostra società: il volontariato. Infatti, grazie alle energie di oltre 60 persone, tra il 1983 e il 1987 riuscimmo a costruire gli spogliatoi e a recintare il campo sportivo, con oltre 2500 ore di lavoro.

Grazie a questo importante risultato, fu possibile riprendere la terza categoria nella stagione ‘90-’91 e pochi anni dopo riuscimmo a fare la storia salendo in seconda categoria, cui seguirono alcuni anni di “saliscendi”. Il resto è storia recente: dopo un purgatorio durato tredici stagioni in terza, nel campionato 2012-2013 la squadra, vincendo la Coppa Città di Modena, riconquistò finalmente la promozione in 2ª categoria superando le difficoltà procurate dal terremoto. Quell’impresa fu salutata positivamente anche dalla stampa sportiva locale, che ai tempi titolò con: “Solo il Rivara ha portato un sorriso al pallone della Bassa”, in quanto ben sei Società del nostro territorio retrocedettero nelle categorie inferiori in quella stagione.

Quali sono stati gli ultimi risultati sportivi raggiunti sia dal settore giovanile che dalla prima squadra?

Dopo otto campionati in 2ª categoria, la scorsa stagione siamo riusciti a centrare il traguardo della prima storica promozione in 1ª: infatti, a fine febbraio 2020, eravamo in testa alla classifica a pari punti con il Ravarino, ma in parità di tutto, solo grazie ad una migliore differenza reti siamo stati dichiarati vincitori.

Una vittoria, a nostro avviso, meritata perché fino a quel momento, avevamo avuto la miglior difesa del girone, subendo una sola sconfitta in 18 partite disputate. La stagione in corso è attualmente sospesa dopo un prologo di coppa con il Reggiolo e tre giornate di campionato, ma l’inizio ci ha fatto capire che sarebbe stata una stagione impegnativa in chiave salvezza, considerate le quattro retrocessioni dirette senza play-off. Passando all’attività della scuola calcio, questa si è sempre più strutturata negli anni anche grazie alla sfida che abbiamo colto dopo il sisma, con una collaborazione con l’US San Felice per ospitare la scuola calcio del nostro comune. In quegli anni difficili, stringemmo una partnership con la Mutina Sport di Modena e il CSI provinciale per favorire la rinascita sportiva e, dopo tre anni di co-gestione, la palla è passata nelle nostre mani. Ai genitori dei ragazzi, chiediamo di condividere una carta etica e un regolamento nel momento dell’iscrizione dove vengono fissate le linee guida per una crescita prima di tutto educativa e umana, oltre che sportiva. In quest’ottica va letta l’affiliazione che l’ASD Rivara ha stipulato da alcune stagioni con la SPAL, per perseguire questi obiettivi di crescita portando alla luce i primi frutti, in quanto due nostri ex-tesserati ora militano nella squadra di Ferrara.

Come ha impattato la pandemia da Covid-19 sulla vostra realtà?

La pandemia, da oltre un anno, ha annullato tutta l’attività dei dilettanti, tant’è che l’anno scorso il campionato si è concluso a fine febbraio, mentre durante il corso di questa stagione è stato sospeso dopo poche giornate a fine ottobre. Pensiamo che, considerato il peggioramento della situazione, non sia attualmente ipotizzabile una ripresa e per questo motivo stiamo già programmando per il prossimo autunno, nonostante siano presenti molte incognite e ci sia un divario da colmare legato all’inattività, comune a tutte le squadre dilettanti. Per quanto riguarda la scuola calcio, seppur con un leggero calo degli iscritti, dobbiamo fare davvero i complimenti ai ragazzi e ai genitori per il comportamento encomiabile tenuto in questi mesi. Infatti, la stagione, iniziata tra tante incertezze, sta proseguendo nonostante i ragazzi non possano avvalersi degli spogliatoi e possano solo fare esercizi individuali, saltando la partitella per evitare il contatto fisico. Dopo il recente passaggio in zona rossa della nostra provincia, l’attività si è fermata nella speranza di poter riprendere quanto prima.

Che futuro intravedete all’orizzonte?

Ci vorrebbe la sfera di cristallo per poter fare delle previsioni. Chiaramente, ci auguriamo che verso la fine dell’anno si verifichi un miglioramento, soprattutto grazie alle vaccinazioni. Per quanto riguarda i dilettanti, loro faranno il proprio corso al momento opportuno, mentre adesso la premura della società, guardando in prospettiva, è un ritorno alla normalità per tutti i bambini, partendo dalla scuola, dai rapporti con gli amici, coetanei e genitori, che passa naturalmente anche dall’esercizio dello sport. Calcare di questi tempi un bel prato verde, senza la possibilità di gioire per una rete e di abbracciarsi è certamente per loro una sofferenza. A quanto detto non bisogna certo dimenticare come, anche in questi tempi difficili, il tutto sia stato sostenuto dalla passione e dall’organizzazione che non è mai mancata in questi anni nell’ ASD Rivara grazie allo sforzo e all’impegno dei volontari che si sono avvicendati.


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