Artisti sanfeliciani, intervista a Simone Balboni in arte Simonebob

Col suo singolo d’esordio.

Simone Balboni, in arte Simonebob, ha da poco esordito con il suo singolo “Era bello”, andando a rimpolpare la già ben nutrita schiera di artisti presenti sul nostro territorio. Piazza del Mercato ha voluto conoscerlo e porgli alcune domande, in modo da valorizzare il grande lavoro che pare mettere nel realizzare contenuti musicali e visivi. Di seguito l’intervista.
Ricordiamo che potete seguire Simone (Simonebob) su Instagram, TikTok, e Spotify.

Come sei arrivato ad incidere Era bello? Quanto ci hai lavorato? “Era bello, oltre ad essere il mio primo singolo pubblicato, è stato anche il mio primo brano ad essere inciso e, sicuramente, gran parte del merito va ad UpMusic Studio di Cernusco sul Naviglio (MI), con cui ho iniziato a collaborare agli inizi del 2020, a seguito di una selezione mirata alla ricerca di nuovi artisti da lanciare sul panorama musicale italiano. Il processo creativo è durato diversi mesi, nonostante le tematiche della canzone fossero già chiare sia a me che ai produttori. Quantificando, il singolo ha visto la luce in cinque mesi o poco più”.

Da quali artisti hai preso (e continui a prendere) ispirazione?

“Amo indistintamente qualsiasi genere, ma ovviamente ci sono artisti che hanno inciso maggiormente sulla mia formazione musicale. Agli inizi i Blink 182 hanno suscitato in me un grande interesse; interesse che mi ha portato a scrivere i primi pezzi in lingua inglese. Ho avuto modo di dare una svolta alla mia scrittura in inglese, migliorandola, solamente dopo aver conosciuto Ed Sheeran, che tutt’ora influenza parecchio le mie produzioni ed il mio gusto”.

Quanto tempo investi sui social? Quanto impegno è necessario per avere costanza con le pubblicazioni?

“Che uno lo voglia o no, i social giocano un ruolo per lo più fondamentale per un artista, dato che fanno da tramite tra un’opera e il pubblico che la riceve, anche quello più remoto. Sapendoli utilizzare al meglio, sicuramente questi media possono dare tanta visibilità; tutto sta nel come ci si approccia al mezzo, nella qualità del contenuto e nella costanza con la quale si decide di pubblicare. Dovrei impegnarmi di più sul fronte continuità, ma ci sto lavorando, soprattutto ora che ho lanciato un mio format chiamato “OneBanDance” in cui canto, suono e ballo”.

Da quale pubblico stai avendo i maggiori riscontri?

“Indipendentemente dal singolo, indirizzo i miei contenuti a chiunque abbia voglia di seguirli, e di conseguenza anche Era bello sta venendo ascoltato in modo molto omogeneo da generazioni diverse ed in luoghi differenti”.

Qual è la tua soddisfazione più grande per quanto riguarda il cantautorato?

“Amo mettermi in gioco e penso che la soddisfazione ultima sia formata dai piccoli traguardi che mi pongo di volta in volta, un po’ per gratificarmi e un po’ per motivarmi a dare sempre di più. Detto ciò, esistono comunque delle canzoni che sento più mie e delle quali vado particolarmente orgoglioso, una di queste è senz’altro Like Something Beautiful, uno dei primi pezzi che scrissi con la chitarra acustica. Mi piacerebbe registrarla all’interno di un EP insieme ai miei primi brani in inglese”.

Ringraziamo ancora una volta Simone per essersi prestato alla realizzazione di questo contenuto.
I nostri migliori auguri per il suo futuro di artista.


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