World Science Day, la scienza al servizio della società

Nella giornata mondiale della scienza è sempre più impellente la necessità di discutere dei diversi argomenti basandosi sull’evidenza dei dati scientifici, mettendo da parte l’ideologia.

Il 10 novembre, oltre ad essere un giorno che pare come tutti gli altri, quindi di una noia mortale, è anche il “World Science Day for Peace and Development”, in italiano: “Giornata Mondiale della Scienza per la Pace e lo Sviluppo”, promossa dall’UNESCO (https://en.unesco.org/commemorations/worldscienceday).

Ora il 10 novembre sembra diventare un po’ più interessante, no?

Il tema della giornata è “La Scienza per e con la Società” ed ha come obiettivo quello di evidenziare l’importante ruolo che ricopre la scienza nella nostra vita di comunità e la necessità di portare nel dibattito pubblico le emergenti questioni di carattere scientifico.

In terra italiana, chi più si batte per l’affermazione di questi diritti è l’Associazione Luca Coscioni, fondata nel 2002 dall’omonimo leader radicale e docente universitario, malato di S.L.A (acronimo per Sclerosi Laterale Amiotrofica, una malattia neurodegenerativa fortemente debilitante). Essa vede nel proprio tesoriere Marco Cappato una delle figure più note all’opinione pubblica, date le sue recenti battaglie sull’Eutanasia Legale (https://www.eutanasialegale.it/) con la duplice vicenda di disobbedienza civile che ha portato dj Fabo e Davide Trentini al suicidio assistito.

Ascoltando Marco Cappato, non traspare solamente la voglia di combattere per l’autodeterminazione della persona, che è già cosa buona e giusta, ma principalmente la volontà indirizzata ad una diffusione dei benefici che la ricerca scientifica sta portando all’umanità, cosicché quest’ultima possa essere il più capillare possibile, ma soprattutto data-driven, come si dice in gergo, cioè basata sui dati. È questa l’autodeterminazione che sarebbe auspicabile raggiungere: dare ai decisori politici gli strumenti giusti per prendere certe decisioni e rendere partecipe la popolazione dei motivi di determinate scelte, per sentirsi tutti membri attivi della società in tal senso.

Il motivo, però, per cui voglio porre l’attenzione su questo tema è che credo ci sia la necessità (o perlomeno, io la sento come tale) non solo di reagire ai problemi (come per esempio sta accadendo adesso con il virus Covid-19) ma anche di agire sulle questioni più spinose per portarle al centro del dibattito pubblico, senza ignorarle: cosa che Marco Cappato, con i suoi coraggiosi atti di disobbedienza civile, sta facendo da anni (https://www.associazionelucacoscioni.it/chi-marco-cappato/).

Iniziamo a parlare seriamente di argomenti come il fine vita, la liberalizzazione, le biotecnologie, ma sempre in un contesto di dibattito basato sui dati e non sulle ideologie. Tutt’ora certi argomenti tabù non sono mai stati toccati da gran parte dei media tradizionali per paura di esporsi; o se è stato fatto, è stato fatto troppo poco o troppo male.

Il mio desiderio, invece, è che agissimo per forzare i nostri politici a guardare al futuro, partendo da una diffusa campagna di informazione scientifica, cosicché non possano più ignorare queste realtà, come hanno fatto finora, considerato che “Il popolo esercita l’iniziativa delle leggi […]”. Per chiarezza, non intendo schierarmi moralmente in nessuna delle questioni sopra esposte, anche perché non ho ancora le idee molto chiare a riguardo. Ma è questo il punto: cerchiamo di chiarirci le idee, perché se tutto ci sembra lontano e impensabile in questo momento, non vuol dire che non potrebbe toccarci da vicino in futuro.

Iniziamo da una discussione chiara e trasparente di come gli altri Stati gestiscono questi fenomeni. Partiamo dai dati, formuliamo delle ipotesi e di conseguenza aggiustiamo il tiro. Il mio augurio per il World Science Day è che ci sia la volontà di occuparsi di questi problemi con pensiero critico e razionale, altrimenti i problemi si occuperanno di noi, e allora sarà troppo tardi.


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